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Bologna: 6 luglio, presentazione di studi relativi a CCSVI e Sclerosi multipla

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La CCSVI (Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale, la patologia vascolare individuata dal prof. Paolo Zamboni), esiste, ed è fortemente correlata alla Sclerosi Multipla, come evidenziano decine e decine di studi internazionali indipendenti. Ogni tentativo di negarlo, o ignorarlo, è insensato.

L’Associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla Onlus invita a una conferenza stampa per presentare nuove analisi e studi che confermano una volta di più con molta autorevolezza la correlazione tra CCSVI e SM, alla presenza di tre specialisti italiani che porteranno il loro sapere e la loro esperienza sul campo in questa materia. L’obiettivo è dare un messaggio di equilibrio e verità su questo tema, e contribuire a un confronto serio e fattivo tra ricercatori. Per il bene dei malati.

CONFERENZA STAMPA

Venerdì 6 Luglio 2012
Ore 10
CNR via Gobetti 101 Bologna

Gli studi, presentati in anteprima, sono due:
– una meta-analisi elaborata dalla Società Internazionale Malattie Neurovascolari (ISNVD), massima autorità internazionale in questa materia, che conferma l’esistenza della CCSVI, l’esattezza dei criteri indicati da Zamboni per diagnosticarla, e la fortissima correlazione tra questa patologia venosa e la SM, utilizzando la flebografia con catetere, considerato lo strumento diagnostico ‘golden standard’ per questa patologia;
– uno studio in via di pubblicazione su International Angiology – compiuto dal dott. Pietro Bavèra, Responsabile Servizio di Angiologia e Chirurgia Vascolare della Fondazione Don Gnocchi di Milano, che ha preso in esame con Ecocolordoppler nell’arco di un anno 823 pazienti SM e 60 persone sane. Risultato: oltre il 90% di correlazione CCSVI-SM nei pazienti con sclerosi multipla, mentre solo il 5% (tre persone) trai sani hanno mostrato all’ECD una lieve anomalia venosa, non diagnosticabile come CCSVI.
Di fronte alle tante evidenze scientifiche prodotte nel mondo, in Italia un clima di chiusura e di autoreferenzialità tenta di cancellare gli importanti risultati fin qui raggiunti, disorienta i malati, svilisce il panorama scientifico internazionale, cerca di mettere il bavaglio alla ricerca medica indipendente.

Lo stesso clima di chiusura e di sospetto cerca di impedire o rallentare l’avvio di un’importantissima sperimentazione clinica che è finanziata dalla Regione Emilia Romagna ed alla quale partecipano i più importanti centri di ricerca italiani: lo studio “Brave Dreams” (BD), guidata da Zamboni, che valuterà sicurezza ed efficacia dell’angioplastica dilatativa venosa (PTA) nei malati di SM.
L’Associazione CCSVI nella SM Onlus, analogamente a quanto sostiene il britannico NICE (National Istitute for Health and Clinical Excellence, il corrispettivo del nostro CSS), sostiene che, sulla base degli interessantissimi risultati fin qui raggiunti, la ricerca in questo campo vada incoraggiata, e che, in un confronto collaborativo tra ricercatori, si debba andare avanti con studi di trattamento seri, come BD, e con studi osservazionali controllati.
Interverranno:
Giampiero Avruscio: Direttore Medicina Specialistica e Responsabile Servizio e Day Hospital Angiologia – Ospedale S. Antonio – Padova
Pietro Maria Bavèra: Responsabile Servizio di Angiologia e Chirurgia Vascolare – Fondazione Don Gnocchi Milano
Pierfrancesco Veroux: Direttore UO Chirurgia Vascolare – Policlinico Vittorio Emanuele – Catania
Nicoletta Mantovani: Presidente onoraria CCSVI nella SM Onlus
Gisella Pandolfo: Presidente Nazionale CCSVI nella SM Onlus


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